Gli intercambiabili di Seeknit by Kinki Amibari

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La Kinki Amibari nel 2016, in occasione del centenario della sua fondazione, ha rivoluzionato il packaging e l’immagine dei ferri e degli uncinetti che produce.

Ha creato un marchio esclusivamente per loro; cioè ha creato Seeknit, parola che deriva dall’unione delle due parole inglesi “seek” e “knit“, ossia ” essere alla ricerca” e “lavoro a maglia”, il neologismo dovrebbe indicare il considerare il lavoro a maglia un modo di ricerca personale ed introspettiva: ricerca di una personale via creativa, ricerca di un equilibrio interiore, ricerca di un’espressione personale attraverso il lavoro a maglia.

L’anno scorso, poi, sono nate le confezioni di cartone marroncino per ferri, uncinetti ed accessori in bambù shirotake (chiaro, non trattato) e quelle di cartone bianco per ferri, uncinetti ed altro in bambù koshitsu (trattato ad alta pressione e , quindi, più scuro)


Ci sono molte ottime ragioni per consigliarvi i prodotti Seeknit, eccone alcune.

Sono fatti di bambù, un albero che cresce facilmente in Giappone ed il cui uso è eco-sostenibile, e lucidati con cere naturali.
Sono fatti in Giappone dove i lavoratori vengono tutelati sia dal punto di vista salariale che dal punto di vista delle condizioni di lavoro

Toccandoli si sente sotto i polpastrelli il lavoro artigianale che li ha resi lucidi e lisci.
Se poi li usate capirete quanto la conoscenza del bambù e della sua lavorazione abbia portato la Kinki Amibari a produrre ferri ed uncinetti molto flessibili e, nel contempo, molto resistenti.

Inoltre ci sono due caratteristiche dei ferri (e degli uncinetti) intercambiabili che li rende davvero unici.
Le punte intercambiabili partono dal calibro 2 mm, e sono disponibili a partire da 5 cm di lunghezza.

Inoltre, hanno attacchi a vite, in 100% ottone che non si svitano perché i cavetti ruotano all’interno degli attacchi (come nei circolari fissi Seeknit). Gli attacchi dei cavetti e delle punte sono di tre circonferenze diverse M1.8, M2 e M4 (più grandi man mano che aumentano i calibri) e si possono unire punte a cavetti con attacchi di misura diversa tramite appositi convertitori, oppure si possono unire tra di loro più cavetti con la stessa misura di attacco tramite appositi connettori.

Le tre misure diverse degli attacchi di punte e cavetti sono pensate per garantire che non ci sia troppa disparità di circonferenza tra calibro della punta e attacco del cavetto e per evitare, quindi, che la forza esercitata dal palmo della mano possa fare spezzare la punta in prossimità degli attacchi oppure svitare il cavetto.

Ricapitolando, gli attacchi di diametro omogeneo a quello delle punte ed il fatto che i cavetti ruotino liberamente all’interno degli attacchi avvitati rende impossibile che le punte si svitino inavvertitamente durante il lavoro.
Inoltre, i cavetti che sono liberi di ruotare impediscono che all’avvio del lavoro il cavetto si attorcigli su se stesso impedendo di chiudere correttamente in tondo il lavoro (e creando un involontario effetto moebius).

 

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