Il knitting e l’Agenzia delle Entrate

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Donna che lavora a maglia sulle macerie di Berlino, 1945

Ed ecco il comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate di ieri sera:

“L’articolo 40, comma 1-ter del decreto legge 6 luglio 2011 n. 98 (come da ultimo modificato dall’art. 11, comma 1, lett. a) del decreto legge 28 giugno 2013, n. 76) ha disposto l’aumento dell’aliquota Iva ordinaria dal 21 al 22% a decorrere dal 1° ottobre 2013.

Pertanto, gli operatori economici dovranno applicare, già da domani, la nuova aliquota.Come già chiarito in passato, quando entrò in vigore l’aliquota ordinaria del 21%, qualora nella fase di prima applicazione ragioni di ordine tecnico impediscano di adeguare in modo rapido i software per la fatturazione e i misuratori fiscali, gli operatori potranno regolarizzare le fatture eventualmente emesse e i corrispettivi annotati in modo non corretto effettuando la variazione in aumento (art. 26, primo comma, del DPR n.633 del 1972). La regolarizzazione non comporterà alcuna sanzione se la maggiore imposta collegata all’aumento dell’aliquota verrà comunque versata nei termini indicati dalla circolare n. 45/E del 12 ottobre 2011, cui si rinvia per gli ulteriori chiarimenti. Ecc. Ecc”

E quindi, dopo che il software del sito è stato aggiornato per tener conto della nuova aliquota IVA, la nostra mattinata passa controllando che tutto funzioni correttamente.Perché non solo noi abbiamo aggiornato l’aliquota IVA dal 21% al 22% ma abbiamo modificato tutti i prezzi a cui questa aliquota è applicata in modo che i prezzi di vendita al pubblico (cioè i prezzi che voi pagate) rimangano invariati.Così come avevamo già fatto con la precedente variazione dell’IVA del 2011.

 

Sempre più italiani fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e si risparmia su tutto, anche sul cibo; mentre rimane l’oasi felice (forse oggi anche più felice) di chi fa il furbo (e l’ha sempre fatto) evade o truffa. Ma a questo problema nessun governo ha mai messo mano.
Cosa ne è del nostro Paese ? A poco serve lamentarsi: basterebbe che ognuno facesse il proprio dovere fino in fondo e non si cercassero sempre scorciatoie.Non ne faccio un discorso politico, ma un discorso morale.
Intanto, noi speriamo di contribuire a far sì che chi lavora a maglia possa continuare a farlo nonostante la crisi.Il lavoro a maglia è un processo creativo e come tale aiuta ad organizzare i pensieri ed aiuta a sperare.Felice knitting !

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